Vi ho raccontato del lievito madre, degli ingredienti giusti per un buon pane fatto in casa, di come impastarlo e come fare le pieghe, di prima e seconda lievitazione e della nostra palla magica di farina che ci dice quando è il momento di infornare. Eccoci giunti alla cottura.
Fare il pane nel forno di casa: la cottura
Prima cosa: dopo che la pallina magica ci ha dato l’ok, apriamo il forno e togliamo in caso dal forno l’impasto lasciato al tepore della lucina. Spegniamo la lucina e questa volta accendiamo il forno e lasciamolo riscaldare per 12/15 min alla massima temperatura (240°), mentre il pane attende fuori sempre al calduccio.
Prima dello scadere di questo tempo di riscaldamento del forno, scopriamo il pane, gli facciamo la classica croce col coltello o altri tagli a nostro gusto (l’obiettivo è favorirne l’apertura/crescita quando sarà nel forno) quindi:
- lo spruzziamo con un po’ d’acqua,
- oppure metteremo un pentolino d’acqua nel forno,
- o, come nel mio caso, almeno un paio di vasetti di alluminio con dell’acqua, di fianco al pane.
L’obiettivo di quest’azione è di creare un ambiente umido e non far seccare troppo la crosta, ma renderla ben croccante.
Inforniamo (se il forno è a gas come nel mio caso, consiglio una giusta distanza dalla base, più o meno a metà dell’altezza del forno, per non bruciare il pane sotto) e lasciamo andare per 25 minuti alla stessa temperatura max utilizzata per farlo riscaldare (considerando che quando apriamo la facciamo comunque scendere di almeno 40°…).
Dopo 25 min, riduciamo a 200° e lasciamo per altri 15/20 min.
Quindi spegniamo, ma non apriamo subito il forno. Attendere 10/15 minuti che il pane continui a cuocersi nel calore ancora abbondante…
Ora aprite, tirate fuori e ammirate… Poi, dopo la giusta commozione per questa nuova creazione, poggiate per qualche ora il pane, possibilmente inclinato in verticale, per farlo areare, sulla grata stessa del forno lasciato mezzo aperto.
Consiglio: non tagliare per almeno 3/4 ore finché non si sia completamente raffreddato…
Poi… una volta iniziato ad affettare, procedete sempre progressivamente, ovvero NON TAGLIATELO nella metà. In questo modo si conserverà molto meglio, perché il suo nucleo centrale continuerà a vivere e a garantirne la bontà e la fragranza, anche per quasi una settimana!!
Consiglio su come conservarlo: in una busta di carta da pane e questa a sua volta in un sacchetto di plastica a temperatura ambiente, o se si preferisce anche in frigo – specialmente se si pensa di non consumarlo tanto velocemente.
Mi piace la descrizione molto dettagliata, anche se non dice se usa pasta madre rinfrescata da poco o meno.
Disapprovo fortemente l’utilizzo del lievito di birra. Sarà anche perché sono intollerante al lievito industriale, ma se aggiungi il lievito di birra la lievitazione non può più dirsi naturale.
Ciao Lucia, se guardi bene, tra i vari articoli che nel sito ho dedicato al pane non dovrebbe mancare quasi nulla :))
In ogni caso ti rispondo anche da qui: per fare il pane prendo dal frigo 75/80 g circa della mia pasta madre e alla sera lo impasto con 150 g di farina integrale e altrettanto (150 ml) di acqua, che poi restano a lievitare in dispensa (in un contenitore di plastica chiuso) per tutta la notte, creando la cosiddetta “biga”. La mattina dopo, prendo circa 250 g di questo impasto lievitato ed è questo il mio unico “lievito” (non c’è neanche un grammo di lievito di birra!!) insieme a 700 g di farine varie (tutte integrali) e 1/2 litro di acqua fredda. Un saluto, Raffaele