Molti conoscono padre Alex Zanotelli e tanti lo hanno ascoltato nei suoi vari e instancabili giri per l’Italia, che il missionario comboniano – dopo 12 anni di Kenya – ha ormai scelto come terra di missione, per quanto è malmessa… Pochi sono quelli che “prendono appunti” delle sue parole, così da farle magari riecheggiare dentro e fuori di sé. L’amica Gaia di FattiMail ha avuto questa cura e le ho chiesto di poter condividere il messaggio di Alex Zanotelli nell’articolo che segue, a beneficio di tutti.
Non posso essere felice se…
Dice Gaia: “Non posso essere felice di mangiare se so che tu hai fame, non posso essere felice di abitare se so che tu sei senza casa, non posso essere felice di vivere se so che tu non riesci neanche a sopravvivere. Non si può essere felici sull’infelicità altrui.
Al Dio in cui credo interessa l’amore… che tesse, unisce, alimenta… il mio con il tuo, il tuo con il mio. Amore che affratella. Amore che crea. Che fa crescere.”
Il messaggio di Alex Zanotelli: “cambiare verso”… sul serio
Dice padre Alex Zanotelli: “Siamo chiamati a una ‘conversione’ – cambiamento di verso, di modo di vivere – se non vogliamo perdere tutto, tutti. Bisogna risvegliare la nostra fame e sete di giustizia: giustizia distributiva per arrivare a un’economia di condivisione.
Dio ci vuole felici. Ma felici tutti.
Secondo gli storici Gesù è vissuto in un tempo in cui il 90% della popolazione della Galilea viveva sotto la soglia della povertà a causa di eccessive e sovrapposte tassazioni. I contadini, che non avevano soldi pagavano con il 70% del loro raccolto (in Galilea si pagavano tre tasse: una a Cesare, una al Tempio e una al tetrarca Erode).
Le beatitudini – indicando chiaramente chi siano i beati – danno voce a un Dio che non vuole un sistema così ingiusto.
Qual è oggi il sistema in cui viviamo?
Un sistema di morte: pochi hanno molto, a spese di molti morti di fame.
Oggi il nostro sistema è finanziario piuttosto che economico. Quello che l’umanità produce per un anno corrisponde a circa 60.000 (sessantamila) miliardi di dollari: PIL mondiale dell’economia reale. Quello che circola attraverso le banche, creando “l’economia finanziaria” è circa un milione (1.000.000) di miliardi di dollari. Tra l’economia reale e la speculazione finanziaria c’è un abisso. L’economia finanziaria è di oltre 15 volte superiore.
Le ultime statistiche condivise a Davos attestano che questo sistema permette al 20% della popolazione mondiale di consumare il 90% delle risorse prodotte.
3 miliardi di persone vivono con 2 euro al giorno. 800 milioni di persone fanno la fame (dati FAO). Muoiono per fame ogni anno tra i 30 e i 50 milioni di persone.
Le 92 (novantadue) persone più ricche al mondo hanno l’equivalente di 3 miliardi e mezzo delle persone più povere. Questo è un sistema di morte.
Il 20% come può mantenere questa situazione senza che il restante 80% si ribelli?
Lo aveva capito Francesco d’Assisi che… oltre che santo era un genio. Quando si presentò davanti al vescovo con suo padre e si spogliò nudo. Al vescovo che gli chiese il perché rispose: se avessi… poi dovrei avere la lancia per difendere il ‘mio’.
Ciò che permette al 20% di mantenere questa sproporzione sono le armi.
Nel 2013 abbiamo speso 1.742 miliardi in armi a livello mondiale.
Si potrebbe trasformare il pianeta in un paradiso terrestre utilizzando diversamente questi soldi. Nel mondo ci sono 40.000 bombe atomiche. 18.000 pronte a essere lanciate.
Per costruire i cellulari si utilizza un minerale: il coltan, l’80% del coltan viene dal Congo.
Dal 1996 al 1999 la guerra in Congo per il coltan ha generato 4 milioni di morti.
Sistemi di morte…
Bisogna iniziare a prendere consapevolezza del legame tra i nostri stili di vita e ciò che accade nel mondo. Tutto – infine – ricade sull’ecosistema.
Abbiamo ancora 30 anni di possibile estrazione del petrolio poi sarà esaurito. Lo stiamo utilizzando da 150/200 anni. Ma tutto ciò che abbiamo usato/consumato si era formato in milioni di anni.
Stiamo bruciando le materie prime a una velocità insostenibile.
Dobbiamo accettare il senso del limite. Iniziando dalle risorse che sono “limitate”.
Gli scienziati chiamati dall’ONU a fare previsioni sulla tenuta dell’ecosistema nell’ultimo rapporto presentato lo scorso ottobre a Berlino hanno spiegato che se si continuasse ad andare avanti così, a fine secolo avremmo 3 gradi e mezzo in più (se va bene) o 5 gradi (se andrà male) di temperatura, con tutti i disastri ambientali che ne conseguirebbero.
Oltre i due gradi i rischi sono già insostenibili. La paura degli scienziati è che si arrivino a innescare meccanismi da cui non si potrà più tornare indietro.
Il papa – nell’Evangelii Gaudium – chiama questa nostra fase “crisi antropologica”.
Questo sistema sta impoverendo le persone e il pianeta.
La politica – in questo sistema – è un anello debole perché prima che rispondere ai propri elettori risponde al sistema finanziario mondiale.
Votare è comunque importante. Ma il voto vero, il voto che può segnare dei “cambiamenti” lo diamo quando andiamo in banca o al supermercato. E’ lì che possiamo mettere in campo scelte etiche attraverso cui – tutti insieme – dare segnali forti. Il sistema non è fuori di noi.
Il messaggio di Alex Zanotelli: “Siamo noi il sistema”.
Se il sistema è un sistema di morte, dobbiamo immettere nel sistema una passione immensa per la vita. C’è sul pianeta una ricchezza straordinaria: basterebbe attivare economie di condivisione per vivere tutti più che dignitosamente.
L’uomo ha peccato quando ha costruito la bomba atomica. Ma la vera bomba atomica l’ha creata Dio: sapete qual è? Ogni singolo essere umano. Un essere umano che prenda consapevolezza – coscienza – e scelga di vivere secondo logiche di “vita”, insieme ad altre donne e uomini, può immettere enormi cambiamenti.
Traducendo i principi della fede in indicazioni in merito al proprio agire “economico” si individuano due principi:
– cercare di non arricchirsi (quando possiedo… poi difendo)
– ciò che si abbia, condividerlo.
Alcuni semplici comportamenti che possono incidere sull’economia
- Non vivere più al di sopra delle nostre possibilità
- Sobrietà, semplicità
- Meno mezzo privato, più mezzo pubblico
- Meno carne, più legumi
- Meno prodotti globalizzati, più locali
- Meno merendine confezionate, più fatte in casa
- Meno surgelati, più alimenti stagionali
- Meno acqua imbottigliata, più corrente (13 miliardi di bottiglie di plastica nel 2014)
- Mano recipienti, più prodotti alla spina (evitare l’usa e getta)
- Autoproduzione (orto)
- Dar vita a G.A.S. (Gruppi Acquisto Solidale, anche negli ambiti condominiali)
- Con i rifiuti seguire le regole della natura: riciclare tutto (“Dio ricicla, il diavolo Brucia”)
Se ognuno di noi prendesse seriamente queste indicazioni, si arriverebbe a incidere sull’economia e sull’ambiente.” (Padre Alex Zanotelli)
“Caro Padre Alex Zanotelli, avrei preferito scriverle una email ma visto che non è possibile mi adeguo intanto complimenti per le risposte chiare e accorate (dettate dal cuore e non solo dalla mente) con le quali ha affrontato il “patibolo” di “In onda” di ieri sera. Ma il problema che vorrei affrontare seriamente ossia da professionista non è questo bensì il caos, il marasma la confusione, la deficienza e l’ottusità con la quale si sta gestendo l’esodo dei migrati in Libia, in Italia, in Europa e nel mondo. Nessun progetto capace di assegnare dei posti realmente utili a premettere di rifarsi una vita serena quella povera gente, nessun tipo di trasporto capace di evitare i pericoli e della foresta pluviale e della Savana, del deserto con suoi predoni e del mare. In qualità di capitano di Mare ho stilato un progetto che potrebbe andar bene e se vuole glielo invio al più presto (mi mando però il Suo indirizzo). Con simpatia Capt. Franco Masini
Salve, la ringrazio per il messaggio (che tra l’altro condivido). Volevo però avvertirla che, pur conoscendo di persona padre Alex, ho ospitato il suo testo nel mio sito, ma non ho modo di girargli questo suo commento, non essendo questo sito di Alex Zanotelli.
Ciao Raffaele e come sempre grazie di ogni tuo contributo alla causa di un’umanità migliore.
L’umanità migliore è fatta anche (e soprattutto!!) da chi ancora si ferma a leggere. Grazie a te :))